giovedì 26 maggio 2016

Altissimi Muri (Sud Americani)

Ció che mi ha stupito ovunque sia stato nei paesi sudamericani recentemente visitati, Brasile e Messico, e quanto moderni essi appaiano. Ovunque banche, bei negozi con articoli di lusso globale. Belle abitazioni, alcune in stile coloniale, altre dal design modernissimo disegnate da architetti di grido le cui creazioni non sfigurerebbero a New York o Londra. Ed in Brasile il mezzo preferito per spostarsi dalle elite e' l'elicottero (San Paolo vanta il maggior numero di elicotteri al mondo).
C'era solo qualcosa di indefinibile che non mi tornava. Una specie di clic che non scattava.
Ieri sera tardi, tornando in albergo, due  folgorazioni (miracoli di un'usanza messicana di bere la tequila accompagnata da succo di limone e pomodoro).
Prima folgorazione; ovunque ci fosse una bella abitazione immancabilmente il muro di cinta era alto come quello di una prigione e spesso con filo spinato elettrificato.
Seconda folgorazione; sono stato in  alberghi lussuosissimi  locati nei quartieri alti delle città visitate. Non ho visitato San Paolo o Città del Messico, ma le zone più ricche  delle due città.

Chissà se le alte mura delle belle case basteranno a proteggere gli abitanti quando le favelas insorgeranno per le incredibili disparità socio economiche. Chissà se tutti i muri del mondo basteranno a contenere i disperati che inevitabilmente si ribelleranno nel prossimo futuro.

Voster semper Voster
QueVivaLaTequilaMexicana


lunedì 23 maggio 2016

Il Tempo

Sono così stanco, da un continente all'altro, un paese dopo l'altro. E quando sono  stanco divento filosofico,  e medito sul tempo che trascorre senza che io possa farci un bel nulla.
A volte quando suono esso rallenta,  e nello spazio di un battito ci riesco a mettere anche quattro note, e sembra quasi estendersi. In  quattro note puoi dire un sacco, anche un pensiero  di una dolcezza assoluta che se ne sta li',  sospeso. E poi però cade per fare posto ad altri pensieri magari meno assoluti  ma comunque con un loro senso. E questo si ripete milioni di volte, all'infinito.
A volte mi piacerebbe navigare nel tempo che fu ed  accarezzare i momenti che valevano la pena di essere vissuti e prenderne un souvenir cartaceo come ricordo.  Magari la carta di un cioccolatino, o quella ricevuta del ristorante di Vegas.  E metterli tutti insieme questi ricordi ed  appiccicarli con della colla di farina che ricorda l'infanzia su un poster enorme.
Ed il poster lo intitolerei  con lettere enormi di colore rosso :" Benvenuti nel tempo felice che ho vissuto".
Bussano alla mia camera, la mia cena è qui. Ci ho provato ma non sono riuscito a sospendere all'infinito i pensieri che ho appena scritto.

Voster semper Voster

lunedì 16 maggio 2016

Il Grande Problema del Brasile - Dubai e la propaganda

Questo post doveva in origine essere in realtà due; uno sul Brasile l'altro su Dubai, ma sono pigro e li ho accorpati.

Brasile
La scorsa settima ero in Brasile, a San Paolo. Ma in realtà' e' come se fossi stato a Palermo!
Mi spiego; dal primo giorno che sono arrivato la conversazione con i simpatici brasiliani ad un certo punto immancabilmente  arrivava al grande problema del Brasile ed in special modo di San Paolo, e che voi avrete gia' capito; IL TRAFFICO. Insomma se avete visto il film "Jonny Stecchino" vi ricorderete dell'avvocato e del problema della Sicilia. Uguale!
La domanda 'esca ' era sempre la stessa: " Emigrante, a che ora hai il volo di ritorno ?". A cui immancabilmente seguiva la chiosa " no,  perché dal tuo albergo per l'aeroporto devi stimare almeno 4 ore visto il traffico". In realtà' in meno di due ore poi me la sono cavata, ma il traffico a San Paolo è davvero folle.
In Brasile tutti hanno un avo siciliano. Mi è venuto il dubbio che fosse sempre lo stesso siculo che si e' divertito parecchio.

Dubai
A Dubai invece ci sono stato tre settimane fa, ed  è esattamente come ve la immaginate; una improbabile accozzaglia di grattacieli nord americani nel deserto  con eccessi tipici degli arabi ricchi, che quando sono tanto ricchi sono anche tanto tamarri. Questo sarebbe il mio giudizio definitivo e nulla vi sarebbe da aggiungere se non vi fosse un aspetto che non avevo mai colto; la macchina della propaganda di Dubai.
Dubai si affida ad una agenzia internazionale di pubbliche relazioni che ne cura  l'immagine internazionale. Questa agenzia fa  apparire  in confronto la propaganda del terzo Reich di Joseph Goebbels come  equilibrata e piuttosto obiettiva.
Dal momento che salirete su uno degli aerei Emirates (dal costo incredibilmente contenuto da San Fran , anche in Business o First Class) ed accenderete il sistema di intrattenimento di bordo,  o vi azzarderete a leggere uno dei magazine di bordo,  verrete esposti  alla macchina della propaganda Dubaina, ed ogni scusa e' buona, mettono perfino interruzioni forzose nei film.

Queste alcune delle incredibili fregnacce  che  Emirates voleva tanto che io credessi  su Dubai:

- Hanno l'attrazione  turistica più' visitata ed ambita del mondo ; il mall di Dubai! Si, proprio quello dove dentro c'e' una pista per sciare. Ora, io non ho visto code all'ingresso ed il parcheggio del mall sembrava vuoto. Il mall deve evidentemente essere dotato del teletrasporto (inventato a Dubai).

- La città non dipende per nulla dal petrolio ma deve tutta la sua ricchezza e l'impetuoso sviluppo immobiliare al...Telepass! Un dotto britannico (prezzolato) spiegava che ogni giorno centinaia di auto passano dal Telepass locale per recarsi in centro. E questo spiegava la ricchezza della Citta', non il petrolio.

- Hanno le migliori università al mondo, quelle americane hanno ivi campus non già per giovarsi delle profonde tasche dei turbantedotati, ma per l'eccellenza accademica della città. Sempre il dotto britannico pontificava che chiunque al mondo  sogna di trasferirsi a Dubai per studiare.

- Emirates può permettersi di cambiare ogni due anni l'intera flotta di aerei non perché di proprietà dei petroliferi emiri, ma per via..del Telepass (ma quanto cazzo costano le autostrade a Dubai?)

- Lo stile di vita di Dubai e' cosmopolita, liberale ed ammirato e ne fa una meta ambita di ogni abitante della terra (naturalmente era il solito britannico a spiegarlo). Si',  potrebbero mettervi a morte o in galera se vi scambiaste effusioni in pubblico o foste infedeli al coniuge, ma immagino che le pietre con cui vi lapiderebbero sarebbero indolori. O anzi gradite!

Voster semper Voster
ChePensaDiAprireUnaSuaPostazioneTelepass Emigrante










domenica 8 maggio 2016

Riflessioni Brasiliane di un Borghese Cosmopolita del Secolo Ventunesimo

Sarà la cachaca nella capirinha che ho bevuto prima di cena, o forse le infinite ore di volo che oggi dalla California mi hanno portato a São Paulo in Brasile. E di certo influisce la birra fredda ed aspra con cui ho cenato. O forse c'entrano i viaggi che in poche settimane mi hanno portato dai mari del sud all'oriente, dal Nord America al Sud America.
Ma, e qui converrete con me  che il mio metodo intellettuale  sconfina nella maieutica, a me sembra tutta la stessa merda. Le differenze geografiche, culturali e storiche spianate dall'asservimento all'unico ideale globale, i soldi e di un unica moneta globale; le carte di credito.
Con un pensiero unico e dominante affidato alle macchine, e che per convenzione chiamiamo internet.
Le differenze sono per i poveri, i ricchi vivono nella stessa società ovattata ed asettica ovunque. Con le stesse rassicuranti garanzie stereotipali delle marche globali. Eventualmente protetti da muri altissimi di filo spinato.
Solo le relazioni autentiche tra persone vere capaci  di sentimenti,  in fondo possono salvarci.
Istintivamente mi viene voglia di mandare affanculo questo fottuto mondo. Senza domandarmi se sia giusto o meno, o in fondo serva a qualcosa.

Voster semper Voster
UnQuantoMaiFilosofico Emigrante